Articoli marcati con tag ‘santi’

“OggiOratorio” – Giornata degli Oratori

mercoledì, 26 Maggio 2010

a�?Non A? tempo di dormire,

perchA� il Paradiso non A? fatto pei poltroni.

Bisogna desiderare di far cose grandi

per servizio di Dio,

e non accontentarsi di una bontA� mediocre.a�?

S. Filippo Neri

Nei prossimi anni i nostri Vescovi ci regaleranno una grandissima opportunitA�, che il mondo degli oratori non puA? di certo lasciarsi scappare: parlare di educazione nelle nostre comunitA� e agire di conseguenza.

GesA? A? il vero educatore, colui che ci fa crescere e che ci aiuta a far crescere.

I Santi (e oggi 26 maggio noi celebriamo un grande santo della��oratorio, San Filippo Neri) ci permettono di avvicinarci a Lui. Per questa a�?giornataa�? degli oratori in Italia vogliamo focalizzare questo impegno che la nostra Chiesa italiana vuole donare a se stessa e ai ragazzi in modo particolare.

Gli oratori sono luoghi delle nostre comunitA� in cui la��educare A? il pane quotidiano, magari non altisonante perchA� fatto di semplici relazioni e di tanta ferialitA�, ma di sicuro efficace: la��umanitA� e il Vangelo si intrecciano costantemente e creano storie affascinanti. Non sempre gli oratori si soffermano per esaminare le teorie educative precise che sono insite nel loro agire, ma di certo custodiscono e sanno raccontare storie di gente che A? cresciuta e sta crescendo respirando la��aria dei nostri cortili.

Il senso di questa giornata, chiamata a�?Oggioratorioa�?, A? fortemente educativo: fermarci e riflettere su quanto la��esperienza della��oratorio incida su di noi, sui nostri ragazzi e sulla nostra comunitA�. A? una giornata che condividiamo con tutti gli oratori da��Italia, come segno di comunione e di importanza data a questa esperienza particolare di pastorale giovanile che trova nel nostro Paese un terreno fertile, intelligente e creativo.

Nel contesto di questa giornata di festa degli oratori stasera alle ore 20.30 presso il Cinemino dell’Oratorio si terrA� la sessione di esami per i ragazzi che hanno frequentato il corso animatori di 1A� e 2A� livello.

Preti santi – San Filippo Neri

mercoledì, 26 Maggio 2010

Ea�� bello nella��Anno sacerdotale ricordare questa figura di prete che cambiA? il volto di Roma senza vistose opere apostoliche, prevalentemente con il servizio del confessonale. Chi visita alla VallicellaA� i a�?ricordia�? di padre Filippo sosta con intima commozione proprio davanti a quel vecchio confessionale consunto, di fronte al quale viene spontaneo dire: questa A? la a�?cullaa�? di tutto il movimento oratoriano e della stessa Congregazione.

Filippo che da laico era stato a�?guidaa�? delle anime, con la��ordinazione sacerdotale incominciA? anche ad essere medico: con una dedizione alquanto rara sedette al confessionale e questo suo ministero venne configurandosi come una��espressione tipica della��opera riformatrice che la Chiesa decisamente aveva iniziato a perseguire.

Aveva trentasei anni quando, il 23 maggio 1551, fu ordinato sacerdote: aveva trascorso nella sua Firenze la��infanzia e la��adolescenza, a Cassino qualche mese, e il resto a Roma; era, da sempre, a�?Pippo bonoa�?: simpatico, affabile, intelligente, signorile nei gusti, aperto alla compagnia e al tempo stesso caratterizzato da una grande riservatezza: una personalitA� fortemente attrattiva, un affascinante giovane cristiano che nel 1544, pochi mesi dopo la��inizio del Concilio Tridentino, aveva avuto il cuore dilatato dal fuoco dello Spirito Santo in una notte trascorsa in preghiera nelle catacombe di S. Sebastiano.

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Il segreto di Pier Giorgio Frassati

giovedì, 20 Maggio 2010

A�Il segreto della��attuaA�litA� di Pier Giorgio? A? la��amico che vorreA�sti avere, con qualche proA�blema a scuola e la sofferenA�za per le ragazze… Un ragazA�zo normale che senti vicino, anche se ha vissuto la��amore per Dio e per gli altri in moA�do fortissimo, come il suo serA�vizio per la cittA� e la��impegno accanto ai malati e agli ultimiA�. A venta��anni dalla beatiA�ficazione di Frassati, che riA�corre oggi, Chiara FinocA�chietti testimonia che per lei a�� vicepresidente nazionale per il Settore giovani della��AA�zione cattolica a�� e tutta la��asA�sociazione il beato A? una figura viva ma soprattutto viA�cina, quel ragazzo delle A�otto beatitudiniA� che Giovanni Paolo II descrisse cosA� il 20 maggio 1990: A�A uno sguardo superficiale, lo stile di Pier Giorgio non presenta granchA� di straordinario… In lui la feA�de e gli avvenimenti quotiA�diani si fondono armonicaA�mente, tanto che la��adesione al Vangelo si traduce in atA�tenzione ai poveri e ai bisoA�gnosi A�. La��anno precedente, pellegriA�no a casa Frassati a Pollone, nel Biellese, papa Woytjla aveva confiA�dato che da studente era A�rimasto impressionato dalla forza della testimonianza cristianaA� di quel gioA�vane dalla parabola eA�sistenziale brevissiA�ma: nato a Torino nel 1901, si spegne nel 1924 per una polioA�mielite fulminante. Ma la sua vita A? intenA�sa, dalla passione per la montagna alla sua ricca partecipazione associativa: membro della��Azione Cattolica e della FederaA�zione Universitari CatA�tolici quando si iscriA�ve alla FacoltA� da��ingeA�gneria, partecipa alla San VinA�cenzo e si iscrive al Partito popolare di don Sturzo, ha tanA�ti amici e spende il suo temA�po libero nel volontariato.

tratto da www.avvenire.it

San Domenico Savio visto da vicino

giovedì, 6 Maggio 2010

Domenico Savio nacque il 2 aprile 1842 a San Giovanni, frazione di Riva presso Chieri, agli estremi confini della provincia e della diocesi torinese. Fu il secondo di ben dieci fratelli. Alla fine del 1843 la sua famiglia si trasferA� a Murialdo, frazione di Castelnuovo da��Asti, odierna Castelnuovo Don Bosco. Qui nel 1848 Domenico iniziA? le scuole e nella chiesa parrocchiale del paese ricevette la prima Comunione. Proprio in tale occasione, alla��etA� di appena sette anni, tracciA? il suo progetto di vita che sintetizzA? in quattro propositi ben precisi: a�?Mi confesserA? molto sovente e farA? la Comunione tutte le volte che il confessore me ne darA� il permesso. Voglio santificare i giorni festivi. I miei amici saranno GesA? e Maria. La morte ma non peccatia�?.

Il 2 ottobre 1954 Domenico, ormai dodicenne, incontrA? Don Bosco ai Becchi. Il santo educatore rimase sbalordito da questo ragazzo: a�?Conobbi in quel giovane un animo tutto secondo lo spirito del Signore e rimasi non poco stupito considerando i lavori che la grazia di Dio aveva operato in cosA� tenera etA�a�?. Con la sua innata schiettezza il ragazzo gli disse: a�?Io sono la stoffa, lei ne sia il sarto: faccia un bella��abito per il Signore!a�?. Nel giro di soli venti giorni potA� cosA� fare il suo ingresso nella��oratorio di Valdocco a Torino. Si mise dunque a camminare veloce sulla strada che Don Bosco gli consigliA? per a�?farsi santoa�?, il suo grande sogno: allegria, impegno nella preghiera e nello studio, far del bene agli altri, devozione a Maria. Scelse il santo come confessore e, affinchA� questi potesse formarsi un giusto giudizio della sua coscienza, volle praticare la confessione generale. IniziA? a confessarsi ogni quindici giorni, poi addirittura ogni otto.
Domenico imparA? presto a dimenticare se stesso, i suoi capricci ed a diventare sempre piA? attento alle necessitA� del prossimo. Sempre mite, sereno e gioioso, metteva grande impegno nei suoi doveri di studente e nel servire i compagni in vari modi: insegnando loro il Catechismo, assistendo i malati, pacificando i litigi.

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Preti santi – San Giuseppe Cottolengo

venerdì, 30 Aprile 2010

San Giuseppe Benedetto Cottolengo

Oggi la Diocesi di Novara ricorda la grande figura di un prete santo della Torino dell’800, San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Proprio in questi giorni molte persone si recano a Torino per la visita alla Sindone; lo stesso Papa Benedetto XVI sarA� domani e dopo in visita a questa cittA� che ha donato tanti santi preti alla Chiesa (pensiamo al Cafasso, a don Bosco, ecc.)

Proprio mercoledA� scorso il Papa ha tratteggiato molto bene la figura di questo santo prete da conoscere e valorizzare soprattutto in questo anno sacerdotale. Lasciamo a lui la parola:

Con lo stesso spirito di caritA� A? vissuto, quaranta��anni prima del Murialdo, san Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della��opera da lui stesso denominata a�?Piccola Casa della Divina Provvidenzaa�? e chiamata oggi anche a�?Cottolengoa�?. Domenica prossima, nella mia Visita pastorale a Torino, avrA? modo di venerare le spoglie di questo Santo e di incontrare gli ospiti della a�?Piccola Casaa�?.

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