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La vera e perfetta letizia

martedì, 4 Ottobre 2011

Dagli scritti di San Francesco una pagina memorabile che ci invita a riflettere seriamente…

Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria degli Angeli, chiamA? frate Leone e gli disse: a�?Frate Leone, scrivia�?. Questi rispose: a�?Eccomi, sono prontoa�?. a�?Scrivi a�� disse – quale A? la vera letiziaa�?. a�?Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nella��Ordine, scrivi: non A? vera letizia. Cosi pure che sono entrati nella��Ordine tutti i prelati da��Oltra��Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re da��lnghilterra; scrivi: non A? vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non A? la vera letiziaa�?.
a�?Ma quale A? la vera letizia?a�?.
a�?Ecco, io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed A? un inverno fangoso e cosA� rigido che, alIa��estremitA� della tonaca, si formano dei ghiaccioli da��acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da tali ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: a�?Chi A??a�?. Io rispondo: a�?Frate Francescoa�?. E quegli dice: a�?Vattene, non A? ora decente questa, di andare in giro, non entreraia�?. E poichA� io insisto ancora, la��altro risponde: a�?Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di tea�?. E io sempre resto davanti alla porta e dico: a�?Per amor di Dio, accoglietemi per questa nottea�?. E quegli risponde: a�?Non lo farA?. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi lA�a�?.
Ebbene, se io avrA? avuto pazienza e non mi sarA? conturbato, io ti dico che qui A? la vera letizia e qui A? la vera virtA? e la salvezza della��animaa�?.

Francesco, il sogno della santitA�!

lunedì, 4 Ottobre 2010

Almeno una volta nella vita abbiamo sognato di diventare santi, di essere santi.

Affaticati dal peso delle nostre contraddizioni, per un momento abbiamo intravisto la possibilitA� di fare unitA� e luce in noi.

Inorriditi dal nostro egoismo abbiamo, per lo meno nel desiderio, spezzato le catene condizionanti dei sensi e intravisto la possibilitA� di una vera libertA� e autentico amore.

Annoiati da una vita borghese e fiacca ci siamo visti sulle strade del mondo portati di un messaggio di luce e di fratellanza capaci di offrire sulla��altare della��amore gratuito la testimonianza di una vita in cui il primato della povertA� e della��amore avrebbe facilitato le comunicazioni e i rapporti coi fratelli.

A? allora che Francesco in qualche modo A? entrato nella nostra vita.

A? difficile che esista cristiano – cattolico, protestante, ortodosso che sia – che non abbia identificato il concetto di santitA� nella��uomo con la figura di Francesco da��Assisi e non abbia in qualche modo desiderato di imitarlo.

Come GesA? A? il fondamento, Maria la madre e Paolo la��apostolo delle genti, cosA� Francesco A? il tipo che incarna in tutte le Chiese la figura ideale della��uomo che tenta la��avventura della santitA� e che la esprime in un modo veramente universale. Chi ha pensato possibile la santitA� nella��uomo la��ha vista nella povertA� e nella dolcezza di Francesco, sa��A? unito alla sua preghiera nel Cantico delle Creature, ha sognato il superamento del limite dovuto alla incredulitA� e alla paura al di lA� del quale si possono ammansire i lupi e parlare ai pesci e alle rondini.

Direi che Francesco di Assisi A? nel fondo di ogni uomo, toccato dalla grazia, come A? nel fondo di ogni uomo il richiamo alla santitA�.

E in tutti i tempi Francesco, pur essendo ben incarnato nella storia, lo puoi mettere fuori della storia. (altro…)