Il messaggio per questa quaresima 2020, che ormai volge al termine e che Papa Francesco aveva inviato, portava la data del 7 ottobre 2019. Messaggio diviso in quattro parti di cui l’ultima ha come intestazione: “Una ricchezza da condividere, non da accumulare solo per sé” e continua papa Francesco esplicitandolo: “Mettere il Mistero pasquale al centro della vita significa sentire compassione per le piaghe di Cristo crocifisso presenti nelle tante vittime innocenti delle guerre, dei soprusi contro la vita, dal nascituro fino all’anziano, delle molteplici forme di violenza, dei disastri ambientali, dell’iniqua distribuzione dei beni della terra, del traffico di esseri umani in tutte le sue forme e della sete sfrenata di guadagno, che è una forma di idolatria. Anche oggi è importante richiamare gli uomini e le donne di buona volontà alla condivisione dei propri beni con i più bisognosi attraverso l’elemosina, come forma di partecipazione personale all’edificazione di un mondo più equo. La condivisione nella carità rende l’uomo più umano; l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo. Possiamo e dobbiamo spingerci anche oltre, considerando le dimensioni strutturali dell’economia”. Ne risulta così una lunga citazione che oggi richiamo perché, più che mai, diventa profetica. Non ci è stato neppur concesso il tempo di poter riflettere su queste parole, che è piombata addosso all’umanità intera questa realtà di morte. Una nuova dimensione che ha fatto riscoprire a tutti, credenti e non credenti, la paura e lo smarrimento. Eppure anche quest’anno si avvicina la Pasqua, passaggio di un uomo Dio, che sacrificando la sua vita in un gesto di amore infinito ridona a tutti noi la speranza. Ci troviamo di fronte a un Dio che in Cristo sta soffrendo portando su di sé gli umiliati e i crocifissi di oggi sulla croce. Entriamo in questa Settimana Santa e nel Triduo Pasquale valorizzando la liturgia, che ci è consentita attraverso i mass-media. Viviamo la comunione con la nostra chiesa diocesana assieme al nostro Vescovo Franco Giulio e con la chiesa universale uniti a Papa Francesco. Questo diventerà per noi forza per rigenerare la nostra vita, il mondo, la storia. Un saluto nel Dio della Vita da parte di tutti i sacerdoti. don Ernesto