Gennaio
18
2011
Al Via la Settimana di preghiera per l’UnitA� dei Cristiani
a�?Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione,
nello spezzare il pane e nella preghieraa�? (cfr. Atti 2, 42)
La Chiesa in Gerusalemme, ieri, oggi, domani
Duemila anni fa i primi discepoli di Cristo riuniti a Gerusalemme, vissero l’esperienza dell’effusione dello Spirito Santo a Pentecoste, e furono uniti insieme come corpo di Cristo. In quell’evento i cristiani di ogni tempo e di ogni luogo riconoscono la propria origine come comunitA� di credenti, chiamati insieme a proclamare GesA? Cristo Signore e salvatore. Nonostante quella chiesa di Gerusalemme avesse dovuto affrontare delle difficoltA�, sia interne che esterne, i suoi membri perseverarono in fedeltA� e comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera.
Non A? difficile vedere come la situazione dei primi cristiani nella CittA� Santa rispecchi quella della chiesa di Gerusalemme oggi. L’attuale comunitA�, infatti, rivive molte delle gioie e dei dolori della prima chiesa: ingiustizie e disuguaglianze, divisioni, ma anche fedele perseveranza e riconoscimento di una piA? vasta unitA� fra i cristiani.Le chiese di Gerusalemme oggi ci offrono una visione di che cosa significhi lottare per l’unitA�, malgrado grandi problemi. Esse ci mostrano che l’anelito all’unitA� puA? essere piA? che semplici parole, e, in realtA�, puA? orientarci verso un futuro di impegno concreto in cui anticipiamo la Gerusalemme celeste.
Ci vuole senso della realtA� per realizzare questa idea. La responsabilitA� delle nostre divisioni resta nostra, esse sono il risultato delle nostre azioni. Quando preghiamo dobbiamo chiedere a Dio di cambiarci, di convertirci per lavorare attivamente per l’unitA�. Siamo disposti a pregare per l’unitA�, ma la sola preghiera non puA? sostituire l’azione concreta per l’unitA�. Non siamo forse noi stessi un impedimento all’azione dello Spirito Santo perchA� siamo noi l’ostacolo all’unitA�? Non A? forse la nostra stessa bramosia che blocca l’unitA�?
La chiamata all’unitA� quest’anno giunge alle chiese di tutto il mondo da Gerusalemme, la chiesa madre. Memori delle proprie divisioni e dell’urgenza di fare di piA? per l’unitA� del corpo di Cristo, le chiese di Gerusalemme esortano tutti i cristiani a riscoprire i valori che tennero uniti i primi cristiani di Gerusalemme, quando essi rimasero fedeli all’insegnamento degli apostoli, alla comunione fraterna, allo spezzare il pane insieme e alla preghiera. Questa A? la sfida che si pone innanzi a noi. I cristiani di Gerusalemme invitano i loro fratelli e le loro sorelle a rendere questa Settimana di preghiera un’occasione per un rinnovato impegno a lavorare per un ecumenismo genuino, fondato sull’esperienza della prima chiesa.
Quattro elementi di unitA�
La preghiera per la Settimana dell’unitA� dei cristiani 2011 A? stata preparata dai cristiani di Gerusalemme, che hanno scelto come brano la pericope degli Atti degli Apostoli 2, 42-47, da cui il tema della Settimana che riprende il primo versetto: “Essi ascoltavano con assiduitA� l’insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla Cena del Signore e pregavano insieme”. A? un richiamo alle origini della prima chiesa in Gerusalemme che ispira al rinnovamento e al ritorno all’essenza della fede; A? una chiamata a rivivere il tempo in cui la Chiesa era ancora unita. All’interno del tema vengono presentati quattro elementi peculiari della comunitA� cristiana originaria, ed essenziali alla vita di ogni comunitA� cristiana, ovunque essa si trovi. In primo luogo la parola, che era trasmessa dagli apostoli; in secondo luogo la comunione (koinonia), che era una caratteristica dei primi credenti ogniqualvolta si riunivano insieme; in terzo luogo, anch’esso segno distintivo della prima chiesa, la celebrazione eucaristica (lo spezzare il pane), che ricorda la nuova alleanza inaugurata da GesA? con la sua sofferenza, morte e resurrezione; in quarto luogo l’offerta di una incessante preghiera. Questi quattro elementi costituiscono i pilastri della vita della Chiesa e della sua unitA�.
La comunitA� cristiana della Terra Santa desidera mettere in rilievo questi elementi basilari, mentre eleva a Dio la preghiera per l’unitA� e la vitalitA� della Chiesa in tutto il mondo. I cristiani di Gerusalemme invitano le loro sorelle e i loro fratelli nel mondo ad unirsi in preghiera mentre essi lottano per la giustizia, la pace e la prosperitA� per tutti i popoli del loro territorio.
I temi degli otto giorni
A? possibile ravvisare un itinerario di fede attraverso la successione dei temi degli otto giorni. Dagli inizi nel cenacolo, la comunitA� cristiana sperimenta l’effusione dello Spirito Santo, che la rende capace di crescere nella fede e nell’unitA�, nella preghiera e nell’azione, cosA� da divenire davvero una comunitA� di resurrezione, unita in Cristo, nella sua vittoria su tutto ciA? che divide gli uni dagli altri e da lui. La chiesa di Gerusalemme diviene poi, a sua volta, un faro di speranza, un pegno della Gerusalemme celeste chiamata a riconciliare non soltanto le chiese, ma tutti i popoli. Questo itinerario A? guidato dallo Spirito Santo che porta i primi cristiani alla conoscenza della veritA� su GesA? Cristo, e che dona alla chiesa primitiva segni e prodigi per lo stupore di molti. Mentre proseguono nel loro viaggio, i cristiani di Gerusalemme si riuniscono con devozione per ascoltare la parola di Dio trasmessa dall’insegnamento degli apostoli e si radunano insieme nella comunione di fede, espressa nello spezzare il pane e nella preghiera. Rivestita dalla potenza e colma della speranza della resurrezione, la comunitA� celebra la sua sicura vittoria sopra il peccato e la morte tanto da avere il coraggio e la convinzione di essere essa stessa uno strumento di riconciliazione, capace di ispirare e sfidare tutte le genti a superare le divisioni e l’ingiustizia che le opprimono.
Il primo giorno espone il contesto della chiesa madre di Gerusalemme, evidenziando la sua continuitA� con la Chiesa di oggi in tutto il mondo. Ci ricorda il coraggio della prima chiesa e la sua ferma testimonianza alla veritA�, proprio nel momento in cui abbiamo bisogno di operare per la giustizia a Gerusalemme e nel resto del mondo. Il secondo giorno richiama il fatto che la prima comunitA� riunita a Pentecoste era costituita da persone di diversa origine, proprio come la chiesa di Gerusalemme oggi presenta una ricca diversitA� di tradizioni cristiane. La nostra sfida oggi A? di raggiungere una maggiore unitA� visibile in modi che abbraccino le nostre differenze e le nostre tradizioni. Il terzo giorno guarda all’essenziale dell’unitA�: la parola di Dio consegnata attraverso l’insegnamento degli apostoli. La chiesa di Gerusalemme ci ricorda che, qualsiasi siano le nostre divisioni, quell’insegnamento ci rivolge il pressante invito a dedicarci gli uni agli altri nell’amore e a darci all’unico corpo di Cristo, che A? la Chiesa, nella fedeltA�. Il quarto giorno sottolinea la condivisione come il secondo elemento dell’unitA�. Proprio come i primi cristiani che tenevano tutto in comune, la chiesa di Gerusalemme chiama tutti i fratelli e le sorelle nella chiesa a condividere i beni e a portare i pesi gli uni degli altri con cuore lieto e generoso, cosicchA� nessuno sia nel bisogno. Il quinto giorno focalizza il terzo elemento di unitA�: lo spezzare il pane, che ci unisce nella speranza. La nostra unitA� va oltre la Santa Comunione, deve includere il giusto atteggiamento etico verso la persona umana e verso l’intera comunitA�. La chiesa di Gerusalemme raccomanda a noi cristiani di unirci nello spezzare il pane oggi, perchA� una chiesa divisa non puA? parlare con autoritA� su questioni riguardanti la giustizia e la pace. Il sesto giorno presenta il quarto carattere dell’unitA�. Insieme alla chiesa di Gerusalemme traiamo forza dal tempo trascorso in preghiera. In modo particolare, la preghiera del Signore chiama tutti noi, a Gerusalemme e in tutto il mondo, deboli e potenti, a lavorare insieme per la giustizia, la pace e l’unitA� affinchA� venga il regno di Dio. Il settimo giorno ci porta aldilA� dei quattro elementi di unitA�, perchA� la chiesa di Gerusalemme gioiosamente proclama la resurrezione anche quando porta il peso della croce. La resurrezione di GesA? A? per i cristiani di Gerusalemme oggi speranza e forza che li rende capaci di rimanere costanti nella loro testimonianza, nell’agire per la libertA� e la pace nella cittA� della pace. L’ottavo giorno conclude il nostro percorso con l’invito rivolto dalle chiese di Gerusalemme ad un piA? ampio servizio alla causa della riconciliazione. Anche se i cristiani raggiungessero l’unitA� fra di loro, la loro opera non sarebbe completa poichA� essi si devono riconciliare con gli altri. Nel contesto di Gerusalemme ciA? significa Palestinesi e Israeliani, in altre comunitA� i cristiani sono chiamati a perseguire la giustizia e la riconciliazione nel loro contesto.
Il tema per ogni giorno A? stato scelto, perciA?, non solo per ricordare a noi la storia della prima chiesa, ma anche per richiamare l’esperienza dei cristiani nella Gerusalemme di oggi, e per invitarci a riflettere su come possiamo portare tale esperienza nella vita delle nostre comunitA� cristiane nel loro contesto. Durante questo itinerario di otto giorni, i cristiani di Gerusalemme ci invitano a proclamare e testimoniare che l’unitA� a�� nel suo senso pieno di fedeltA� all’insegnamento degli apostoli, di comunione, dello spezzare il pane insieme e della preghiera a�� ci consentirA� di vincere insieme il male, non solo a Gerusalemme ma in tutto il mondo.