Semplicemente solidali per includere tutti in una Pasqua di Risurrezione [Don Ernesto]

Buona Pasqua da Don Ernesto

Quante parole di esclusione, scritte o ascoltate, costantemente vengono immesse sui mezzi di comunicazione sociale: prima gli italiani, prima i nostri, prima questi, prima quelli, prima i vaccini alla nostra categoria e così via. Ci si schiera su tutto, come se ognuno di noi stesse giocando una partita di calcio. Ecco, però, arrivare la Pasqua e sul Cristo risorto siamo chiamati a confrontarci. Innanzi tutto Cristo ha dato la sua vita per tutti, senza distinzione, portando a termine quanto aveva costantemente manifestato durante la sua vita terrena. E ora più che mai, precedendo i suoi discepoli “in Galilea”, spazio della nostra esistenza, apre sempre aurore di nuove di risurrezioni, che coinvolgono tutti noi, insieme, per continuare il suo cammino. Non possiamo trincerarci nel nostro “siamo sufficienti da soli”. Un anno fa ci hanno invitato a prendere le distanze, ad essere prudenti e diffidenti. Ora ci siamo accorti che senza l’altro non possiamo fare molti passi in avanti. Ci rendiamo conto che la salute del mondo passa per il sostegno e la difesa dei più deboli. “Il virus non ha bisogno di passaporto per fare il giro del mondo” dice l’economista degli Stati Uniti Joseph Stiglitz. Per vincere tutte le situazioni di esclusione vogliamo ricorrere ancora una volta all’enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti”. Quest’ultima ci ha guidato settimanalmente nel nostro cammino , indicandoci nella fratellanza la via per quella “amicizia sociale” che può garantire una vita degna per tutti aprendoci alla tenerezza. “La tenerezza è un movimento che parte dal cuore e arriva agli occhi, alle orecchie e alle mani. La tenerezza è la strada che hanno percorso gli uomini e le donne più coraggiosi e forti. Sono i più piccoli, i più deboli e i poveri che devono intenerirci. Siamo chiamati ad essere popolo fedele a Dio che acquista pienezza quando rompiamo le pareti e il nostro cuore si riempie di volti e di nomi. Le riserve di bene sono nel cuore della gente” (F.T. 194). Auguro una Buona Pasqua con la speranza di riuscire ad aprire il nostro cuore a tutti.

don Ernesto

Scarica il PDF: