Aprile
25
2010
Revisionismo, maneggiare con cura
Attenti al revisionismo storico sulla Resistenza e la Costituzione. Per ora A? un a�?lieve venticelloa�?, ma rischia di diventare a�?una corrente gagliardaa�?. Le diocesi di Novara e di Vercelli sono preoccupate a 65 anni dalla liberazione della��Italia dal nazi-fascismo che si dimentichi il sacrificio di donne e uomini, di 46.187 partigiani morti per la democrazia, di oltre 40 mila persone uccise nei campi di concentramento nazisti, di migliaia di soldati italiani che per non combattere per la Repubblica sociale finirono internati in Germania e morirono.
CosA� hanno scritto in un documento dove le parole sono chiare, intitolato Il dovere e la��amore della memoria. Lo firmano le commissioni diocesane Giustizia e pace, convinte del rischio che oggi il Paese corre di a�?pensionarea�? la Resistenza: a�?Oggi si assiste ad un affievolirsi sempre piA? marcato di tutto ciA? che la Resistenza ha generato nella storia civile del nostro Paesea�?. E la responsabilitA� A? anche della a�?scuola che poco ha fatto per depositare nelle coscienze dei ragazzi italiani il nesso tra Resistenza e Costituzionea�?. Denuncia un clima di a�?strisciante restaurazionea�? per a�?quieto viverea�? nel quale a volte si invoca la a�?buona fede di chi combatteva da una parte e dalla��altraa�? e altre volte si chiede a�?rispettoa�? per a�?tutte le vittime delle violenzaa�? per arrivare ad una memoria che non laceri piA? la societA� italiana. Tuttavia A? proprio dalla Resistenza che A? nata la Costituzione: a�?Resistenza, guerra di liberazione e Costituzione restano i cardini della coesione nazionalea�?. Le diocesi di Novara e Vercelli rilevano che oggi a�?purtroppo si assiste, in maniera sempre piA? subdola e marcata al tentativo di porre sullo stesso piano, fascisti e antifascisti, partigiani e repubblichini. Crediamo davvero difficile che si possa pensare di dare pari dignitA� come belligeranti, sia ai partigiani che combattevano per la LibertA�, che ai fascisti della Repubblica di SalA? che difendevano con le unghie e con i denti la��esanime dittatura di Mussolinia�?. Per cui mettere sullo stesso piano a�?vittime e carneficia�? delle stragi di Marzabotto, di Santa��Anna di Stazzema, di Boves e di altri eccedi A? a�?una��operazione di maquillage antistorico che non puA? e non deve essere portato a compimentoa�?.
Nel documento, unico per ora, nella��anniversario delle Resistenza, si ricorda anche il contributo dato dai cattolici alla Resistenza. Non solo molti giovani cattolici sono andati in montagna a combattere, ma le diocesi di Novara e Vercelli mettono in primo piano il contributo dato dalla popolazione che ha aiutato i partigiani, perchA� a�?idealmente, senza imbracciare una��arma si schierava accanto ai combattenti per la libertA�a�?.
Alberto Bobbio
(articolo tratto da http://www.famigliacristiana.it)
Per leggere il testo redatto dalle Commissioni “Giustizia e Pace” delle Diocesi di Novara e Vercelli clicca su questo link: Il dovere l’amore della memoria (25 aprile).