Novembre
01
2010
Le parole del Papa ai ragazzi dell’ACR
Alle ore 11 di sabato 30 ottobre, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i ragazzi e i giovani della��Azione Cattolica Italiana (almeno 50.000 bambini e ragazzi della��A.C.R. e 50.000 giovanissimi) convenuti a Roma per la��iniziativa di festa e di riflessione dal titolo: a�?Ca��A? di piA?. Diventiamo grandi insiemea�?. Nel corso della��incontro il Papa ha risposto a tre domande, poste rispettivamente da un ragazzo della��A.C.R., da una giovanissima e da una��educatrice. Pubblichiamo di seguito il testo del dialogo del Santo Padre con i partecipanti alla��incontro:
Domanda del ragazzo ACR: SantitA�, cosa significa diventare grandi? Cosa devo fare per crescere seguendo GesA?? Chi mi puA? aiutare?
Santo Padre:
Cari amici della��Azione Cattolica Italiana!
Sono semplicemente felice di incontrarvi, cosA� numerosi, su questa bella piazza e vi ringrazio di cuore per il vostro affetto! A tutti voi rivolgo il mio benvenuto. In particolare, saluto il Presidente, Prof. Franco Miano, e la��Assistente Generale, Mons. Domenico Sigalini. Saluto il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, gli altri Vescovi, i sacerdoti, gli educatori e i genitori che hanno voluto accompagnarvi.Allora, ho ascoltato la domanda del ragazzo della��ACR. La risposta piA? bella su che cosa significa diventare grandi la portate scritta voi tutti sulle vostre magliette, sui cappellini, sui cartelloni: a�?Ca��A? di piA?a�?. Questo vostro motto, che non conoscevo, mi fa riflettere. Che cosa fa un bambino per vedere se diventa grande? Confronta la sua altezza con quella dei compagni; e immagina di diventare piA? alto, per sentirsi piA? grande. Io, quando sono stato ragazzo, alla vostra etA�, nella mia classe ero uno dei piA? piccoli, e tanto piA? ho avuto il desiderio di essere un giorno molto grande; e non solo grande di misura, ma volevo fare qualcosa di grande, di piA? nella mia vita, anche se non conoscevo questa parola a�?ca��A? di piA?a�?. Crescere in altezza implica questo a�?ca��A? di piA?a�?. Ve lo dice il vostro cuore, che desidera avere tanti amici, che A? contento quando si comporta bene, quando sa dare gioia al papA� e alla mamma, ma soprattutto quando incontra un amico insuperabile, buonissimo e unico che A? GesA?. Voi sapete quanto GesA? voleva bene ai bambini e ai ragazzi! Un giorno tanti bambini come voi si avvicinarono a GesA?, perchA� si era stabilita una bella intesa, e nel suo sguardo coglievano il riflesso della��amore di Dio; ma ca��erano anche degli adulti che invece si sentivano disturbati da quei bambini. Capita anche a voi che qualche volta, mentre giocate, vi divertite con gli amici, i grandi vi dicono di non disturbarea�� Ebbene, GesA? rimprovera proprio quegli adulti e dice loro: Lasciate qui tutti questi ragazzi, perchA� hanno nel cuore il segreto del Regno di Dio. CosA� GesA? ha insegnato agli adulti che anche voi siete a�?grandia�? e che gli adulti devono custodire questa grandezza, che A? quella di avere un cuore che vuole bene a GesA?. Cari bambini, cari ragazzi: essere a�?grandia�? vuol dire amare tanto GesA?, ascoltarlo e parlare con Lui nella preghiera, incontrarlo nei Sacramenti, nella Santa Messa, nella Confessione; vuole dire conoscerlo sempre di piA? e anche farlo conoscere agli altri, vuol dire stare con gli amici, anche i piA? poveri, gli ammalati, per crescere insieme. E la��ACR A? proprio parte di quel a�?di piA?a�?, perchA� non siete soli a voler bene a GesA? – siete in tanti, lo vediamo anche questa mattina! -, ma vi aiutate gli uni gli altri; perchA� non volete lasciare che nessun amico sia solo, ma a tutti volete dire forte che A? bello avere GesA? come amico ed A? bello essere amici di GesA?; ed A? bello esserlo insieme, aiutati dai vostri genitori, sacerdoti, animatori! CosA� diventate grandi davvero, non solo perchA� la vostra altezza aumenta, ma perchA� il vostro cuore si apre alla gioia e alla��amore che GesA? vi dona. E cosA� si apre alla vera grandezza, stare nel grande amore di Dio, che A? anche sempre amore degli amici. Speriamo e preghiamo di crescere in questo senso, di trovare il a�?di piA?a�? e di essere veramente persone con un cuore grande, con un Amico grande che dA� la sua grandezza anche a noi. Grazie.
Domanda della giovanissima: SantitA�, i nostri educatori della��Azione Cattolica ci dicono che per diventare grandi occorre imparare ad amare, ma spesso noi ci perdiamo e soffriamo nelle nostre relazioni, nelle nostre amicizie, nei nostri primi amori. Ma cosa significa amare fino in fondo? Come possiamo imparare ad amare davvero?
Santo Padre:
Una grande questione. A? molto importante, direi fondamentale imparare ad amare, amare veramente, imparare la��arte del vero amore! Nella��adolescenza ci si ferma davanti allo specchio e ci si accorge che si sta cambiando. Ma fino a quando si continua a guardare se stessi, non si diventa mai grandi! Diventate grandi quando non permettete piA? allo specchio di essere la��unica veritA� di voi stessi, ma quando la lasciate dire a quelli che vi sono amici. Diventate grandi se siete capaci di fare della vostra vita un dono agli altri, non di cercare se stessi, ma di dare se stessi agli altri: questa A? la scuola della��amore. Questo amore, perA?, deve portarsi dentro quel a�?di piA?a�? che oggi gridate a tutti. a�?Ca��A? di piA?a�?! Come vi ho giA� detto, ancha��io nella mia giovinezza volevo qualcosa di piA? di quello che mi presentava la societA� e la mentalitA� del tempo. Volevo respirare aria pura, soprattutto desideravo un mondo bello e buono, come lo aveva voluto per tutti il nostro Dio, il Padre di GesA?. E ho capito sempre di piA? che il mondo diventa bello e diventa buono se si conosce questa volontA� di Dio e se il mondo A? in corrispondenza con questa volontA� di Dio, che A? la vera luce, la bellezza, la��amore che dA� senso al mondo.
A? proprio vero: voi non potete e non dovete adattarvi ad un amore ridotto a merce di scambio, da consumare senza rispetto per sA� e per gli altri, incapace di castitA� e di purezza. Questa non A? libertA�. Molto a�?amorea�? proposto dai media, in internet, non A? amore, ma A? egoismo, chiusura, vi dA� la��illusione di un momento, ma non vi rende felici, non vi fa grandi, vi lega come una catena che soffoca i pensieri e i sentimenti piA? belli, gli slanci veri del cuore, quella forza insopprimibile che A? la��amore e che trova in GesA? la sua massima espressione e nello Spirito Santo la forza e il fuoco che incendia le vostre vite, i vostri pensieri, i vostri affetti. Certo costa anche sacrificio vivere in modo vero la��amore – senza rinunce non si arriva a questa strada – ma sono sicuro che voi non avete paura della fatica di un amore impegnativo e autentico. A? la��unico che, in fin dei conti, dA� la vera gioia! Ca��A? una prova che vi dice se il vostro amore sta crescendo bene: se non escludete dalla vostra vita gli altri, soprattutto i vostri amici che soffrono e sono soli, le persone in difficoltA�, e se aprite il vostro cuore al grande Amico che A? GesA?. Anche la��Azione Cattolica vi insegna le strade per imparare la��amore autentico: la partecipazione alla vita della Chiesa, della vostra comunitA� cristiana, il voler bene ai vostri amici del gruppo di ACR, di AC, la disponibilitA� verso i coetanei che incontrate a scuola, in parrocchia o in altri ambienti, la compagnia della Madre di GesA?, Maria, che sa custodire il vostro cuore e guidarvi nella via del bene. Del resto, nella��Azione Cattolica, avete tanti esempi di amore genuino, bello, vero: il beato Pier Giorgio Frassati, il beato Alberto Marvelli; amore che arriva anche al sacrificio della vita, come la beata Pierina Morosini e la beata Antonia Mesina.
Giovanissimi di Azione Cattolica, aspirate a mete grandi, perchA� Dio ve ne dA� la forza. Il a�?di piA?a�? A? essere ragazzi e giovanissimi che decidono di amare come GesA?, di essere protagonisti della propria vita, protagonisti nella Chiesa, testimoni della fede tra i vostri coetanei. Il a�?di piA?a�? A? la formazione umana e cristiana che sperimentate in AC, che unisce la vita spirituale, la fraternitA�, la testimonianza pubblica della fede, la comunione ecclesiale, la��amore per la Chiesa, la collaborazione con i Vescovi e i sacerdoti, la��amicizia spirituale. a�?Diventare grandi insiemea�? dice la��importanza di far parte di un gruppo e di una comunitA� che vi aiutano a crescere, a scoprire la vostra vocazione e a imparare il vero amore. Grazie.
Domanda della��educatrice: SantitA�, cosa significa oggi essere educatori? Come affrontare le difficoltA� che incontriamo nel nostro servizio? E come fare in modo che siano tutti a prendersi cura del presente e del futuro delle nuove generazioni? Grazie.
Santo Padre:
Una grande domanda. Lo vediamo in questa situazione del problema della��educazione. Direi che essere educatori significa avere una gioia nel cuore e comunicarla a tutti per rendere bella e buona la vita; significa offrire ragioni e traguardi per il cammino della vita, offrire la bellezza della persona di GesA? e far innamorare di Lui, del suo stile di vita, della sua libertA�, del suo grande amore pieno di fiducia in Dio Padre. Significa soprattutto tenere sempre alta la meta di ogni esistenza verso quel a�?di piA?a�? che ci viene da Dio. Questo esige una conoscenza personale di GesA?, un contatto personale, quotidiano, amorevole con Lui nella preghiera, nella meditazione sulla Parola di Dio, nella fedeltA� ai Sacramenti, alla��Eucaristia, alla Confessione; esige di comunicare la gioia di essere nella Chiesa, di avere amici con cui condividere non solo le difficoltA�, ma anche le bellezze e le sorprese della vita di fede.
Voi sapete bene che non siete padroni dei ragazzi, ma servitori della loro gioia a nome di GesA?, guide verso di Lui. Avete ricevuto il mandato dalla Chiesa per questo compito. Quando aderite alla��Azione Cattolica dite a voi stessi e a tutti che amate la Chiesa, che siete disposti ad essere corresponsabili con i Pastori della sua vita e della sua missione, in una��associazione che si spende per il bene delle persone, per i loro e vostri cammini di santitA�, per la vita delle comunitA� cristiane nella quotidianitA� della loro missione. Voi siete dei buoni educatori se sapete coinvolgere tutti per il bene dei piA? giovani. Non potete essere autosufficienti, ma dovete far sentire la��urgenza della��educazione delle giovani generazioni a tutti i livelli. Senza la presenza della famiglia, ad esempio, rischiate di costruire sulla sabbia; senza una collaborazione con la scuola non si forma una��intelligenza profonda della fede; senza un coinvolgimento dei vari operatori del tempo libero e della comunicazione la vostra opera paziente rischia di non essere efficace, di non incidere sulla vita quotidiana. Io sono sicuro che la��Azione Cattolica A? ben radicata nel territorio e ha il coraggio di essere sale e luce. La vostra presenza qui, stamattina, dice non solo a me, ma a tutti che A? possibile educare, che A? faticoso ma bello dare entusiasmo ai ragazzi e ai giovanissimi. Abbiate il coraggio, vorrei dire la��audacia di non lasciare nessun ambiente privo di GesA?, della sua tenerezza che fate sperimentare a tutti, anche ai piA? bisognosi e abbandonati, con la vostra missione di educatori.
Cari amici, alla fine vi ringrazio per aver partecipato a questo incontro. Mi piacerebbe fermarmi ancora con voi, perchA� quando sono in mezzo a tanta gioia ed entusiasmo, anche io sono pieno di gioia, mi sento ringiovanito! Ma purtroppo il tempo passa veloce, mi aspettano altri. Ma col cuore sono con voi e rimango con voi! E vi invito, cari amici, a continuare nel vostro cammino, ad essere fedeli alla��identitA� e alla finalitA� della��Azione Cattolica. La forza della��amore di Dio puA? compiere in voi grandi cose. Vi assicuro che mi ricordo di tutti nella mia preghiera e vi affido alla materna intercessione della Vergine Maria, Madre della Chiesa, perchA� come lei possiate testimoniare che a�?ca��A? di piA?a�?, la gioia della vita piena della presenza del Signore. Grazie a tutti voi di cuore!