Settembre
04
2010
Chiamati a a�?camminare insiemea�?
Lettera del Vescovo alla Diocesi per la��avvio del nuovo anno pastorale 2010 – 2011
Miei cari,
auguro a tutti che questo periodo estivo abbia giovato al corpo e alla��anima, alla saluA�te e alla convivenza familiare. Vorrei essere vicino a chi, in questo periodo, A? stato acA�compagnato da preoccupaA�zioni e sofferenze anche graA�vi. Penso, per esempio, a famiA�glie che devono costantemenA�te accudire ad un disabile e devono decidere la��uso del tempo non secondo i propri gusti, ma con la��attenzione alA�la��ultimo perchA� sia trattato coA�me il primo. NA� ci deve manA�care un pensiero e un gesto di solidarietA� per gli abitanti dei Paesi, come il Pakistan, dove il maltempo ha provocato 1500 morti, dove milioni di persoA�ne hanno dovuto abbandonaA�re la loro casa e dove moltissiA�mi bambini sono a rischio di gravi malattie. Anche la nostra Diocesi, con la promozione della Caritas, A? chiamata a daA�re segni concreti di vicinanza.
Ringrazio tutti coloro che, durante il periodo estivo, hanA�no trovato il modo di rendersi utili agli altri. Penso, ad esemA�pio, a coloro che, insieme con la��Oftal, hanno accompagnato i malati a Lourdes. Penso a coA�loro che hanno sostenuto il Grest e i a�?campi scuolaa�?, stanA�do generosamente vicini ai bambini, ai ragazzi, agli adoA�lescenti, ai giovani, anche a costo di notevoli fatiche. So che queste iniziative estive, in genere, costituiscono una poA�sitiva premessa per i tempi ordinari della��anno sia per la��OraA�torio e i ragazzi, sia per i grupA�pi di adolescenti e giovani.
Il mio a�?graziea�? si estende a tutti coloro che, magari in forA�me caratterizzate da molta diA�screzione, hanno perA? vissuto il comandamento della��amore fraterno e la responsabilitA� missionaria della��annuncio instancabile della buona novelA�la di Cristo Signore.
II nuovo anno pastorale, scolastico e sociale che ci attende trova nel mese di setA�tembre e alla��inizio di ottobre dei momenti significativi delA�la volontA� di procedere con solerzia nel cammino. In geA�nere, la ripresa risulta faticosa perchA�, soprattutto per ragazA�zi e giovani chiamati a riprenA�dere anche la scuola, cambia il ritmo quotidiano. Occorre dunque qualche sforzo di voA�lontA�. PiA? profondamente, ocA�corre tener conto che la vita diventa per ognuno di noi un tempo di crescita se A? un temA�po di cammino. Che vuol dire, per i ragazzi, valorizzare le proposte educative; e vuoi diA�re, per gli adulti, portare con coraggio la propria responsaA�bilitA�. Per i sacerdoti e tutti i loro collaboratori significa farsi carico del cammino delA�la comunitA� cristiana, dire paA�role che risvegliano la fede, il gusto del Vangelo, la��affetto del cuore per il Signore GesA?. SiA�gnifica soprattutto dare un esempio di vita vissuta come discepoli di GesA? per offrire, in questo modo, una buona testimonianza di fronte al mondo.
II cammino diocesano doA�vrA� essere particolarmente atA�tento alla proposta del a�?camA�minare insiemea�?. Ne ho giA� parlato nella Lettera PastoraA�le dello scorso anno, ma vi A? la necessitA� di tenerla in primo piano anche questa��anno. Quando dico a�?camminare inA�siemea�? intendo sollecitare alA�cuni passi che mi limito qui ad elencare. Il primo A? una veA�ra fraternitA� tra i sacerdoti fatA�ta di comunicazione, di viciA�nanza, di aiuto reciproco. Il secondo A? lo spirito della coA�munione alla��interno delle sinA�gole comunitA� parrocchiali: esse sono chiamate ad essere non come un meccanismo con vari pezzi, ma un corpo con molte membra vitalmenA�te unite tra loro. Un terzo pasA�so A? identificato con il camminare insieme da parte di ogni singola parrocchia con le parA�rocchie vicine, formando delA�le vere UnitA� Pastorali e poA�tendo cosA� dire che tutta la Chiesa A? per tutta la Chiesa, soprattutto per affrontare con spirito veramente missionario e in modo piA? adeguato le sfiA�de del nostro tempo.
Ci sono diversi capitoli delA�la��azione pastorale che attenA�dono UnitA� Pastorali vivaci, ardimentose, progettuali, operative, costanti nel conA�fronto reciproco. Penso al caA�pitolo dei preadolescenti, deA�gli adolescenti e dei giovani e a tutto il tema educativo che la Chiesa italiana propone di tenere in primo piano per tutto il prossimo decennio; penA�so al capitolo degli a�?ultimia�? e a tutto la��impegno caritativo che ci attende; penso agli adulti e al lavoro di approfonA�dimento biblico, teologico e culturale necessario perchA� possiedano almeno la a�?gramA�maticaa�? necessaria per affronA�tare le questioni di rilevanza religiosa e morale che ogni giorno emergono nel dibattiA�to pubblico, in particolare atA�traverso i mass media; penso alla formazione dei catechisti, dei membri dei Consigli PaA�storali Parrocchiali, delle a�?A�quipea�? laicali delle stesse UnitA� Pastorali; penso anche ai rapporti di dialogo e di colA�laborazione da stabilire con la scuola e con le istituzioni civiA�li.
Dobbiamo dunque rimbocA�carci le maniche e ricordare che un buon lavoro per la Chiesa va sempre accompaA�gnato dalla nostra conversioA�ne al Signore, dal rinnovaA�mento del nostro cuore, della scelta di vivere la caritA� e di avere grande venerazione per la veritA�.
Maria, Madre del buon consiglio, ci accompagni. Buon anno a tutti.
Novara, 30 agosto 2010
+ Mons. Renato Corti